Gabriella Poli – Mozzecane (VR) – “Io ti ascolto”, il corso di formazione all’ascolto di donne vittime di violenza, voluto dalla commissione pari opportunità di Mozzecane (VR), guidata dall’assessore Debora Bovo, e realizzato con la collaborazione di Sos violenza domestica, si è concluso con buona partecipazione di volontarie, psicologhe e assistenti sociali, che si occuperanno dello sportello di prossima apertura presso la biblioteca comunale.





Nei quattro incontri previsti, l’ultimo dei quali sabato 6 aprile, si sono avvicendati i collaboratori della Fondazione Ferrioli Bo di San Donà del Piave (VE) (www.fondazioneferriolibo.it) , la cui mission è quella di sostenere e aiutare le donne vittime di violenza domestica e stalking, i minori esposti a tali dinamiche, ma anche sostenere e recuperare i maltrattanti mediante tre servizi quali: Centro antiviolenza e antistalking La Magnolia, Centro educativo alle relazioni affettive Cera per i maltrattanti, Centro multidisciplinare alla tutela della famiglia e dei fanciulli.
All’avvocatessa Sara Sarzi Braga del Cav La Magnolia, e alla presidente di Sos, avvocatessa Ketty Remelli, il compito di affrontare gli aspetti legali e normativi e di chiarire quelli relativi a forme di violenza subdole quali quella psicologica ed economica oltre a quella fisica immediatamente identificabile.
Alla dottoressa Roberta Toffoli, psicologa forense e moderatrice penale, responsabile del progetto Cera, il compito di spiegare alle aspiranti volontarie come si svolge un colloquio con la donna maltrattata, quali strategie di ascolto, postura, intervento porre in atto per mettere a proprio agio la persona che si rivolge allo sportello accogliendola con attenzione, sensibilità, pazienza, e soprattutto senza giudizi o pregiudizi.
Il dottor Roberto Bellio, presidente del Cav La Magnolia, ha concluso l’ultima giornata di corso illustrando gli aspetti penali del reato di violenza domestica e le varie fasi alle quali vanno incontro sia le vittime che i maltrattanti nel momento in cui scatta la denuncia, come l’ammonimento, l’allontanamento dalla casa famigliare e il carcere, per i maltrattanti, e il ricovero in struttura protetta, per la vittima e i figli minori.
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